La cosa che più colpisce di Koh Chang, forse anche più delle spiaggie, è che è interamente ricoperta da una fitta foresta tropicale che la rende un’isola veramente “verde”. E’ praticamente incontaminata, in quanto strade e villaggi si trovano solo lungo la costa. L’isola è ancora scarsamente abitata per cui l’uomo non ha avuto necessità di disboscare altre aree. L’isola inoltre fa parte di un parco naturale volto proprio a preservare la sua natura selvaggia. Troviamo esempi anche di “foreste di spiaggia” dove gli alberi crescono a pochi centimetri dall’acqua e foreste di mangrovie laddove i corsi d’acqua dolce incontrano il mare creando un ambiente salmastro adatto a loro. Per chi ama il trekking, a Koh Chang c’è la possibilità di fare bellissimi percorsi attraverso la giungla ed incontrare uno dei tanti abitanti della foresta. La fauna è infatti molto ricca e comprende tantissime specie di uccelli, pappagalli, serpenti, scimmie ed anche una rana che è stata avvistata solo su quest’isola: la “rana di Koh Chang” appunto. E’ sconsigliabile però avventurarsi da soli nella foresta perché è veramente impenetrabile per chi non la conosca bene. Più che altrove però ci sono tante buone guide che possono accompagnare i camminatori durante il trekking. C’è anche la possibilità di scoprire la foresta in groppa ad un elefante e addirittura fare il bagno con loro in un lago. Purtroppo questa volta non abbiamo potuto fare niente di tutto ciò a causa della pioggia e della mia schiena ancora malandata. Ci siamo dovuti accontentare di fare un’ escursione alla cascata Nam Tok Khlog Plu, quella più facile da raggiungere. A koh Chang infatti ci sono tante altre cascate nella giungla, alcune molto spettacolari, soprattutto dopo la stagione delle piogge. La foresta pluviale è anche per questo fonte di vita per Koh Chang in quanto cascate, ruscelli e fiumi forniscono acqua a tutti i villaggi. La cascata di Nam Tok Khlog Plu si trova a pochi chilometri dal villaggio di Ban Khlong Prao e per arrivare al primo salto occorre camminare circa 500 metri.
Il percorso è costituito da un sentiero abbastanza facile adatto anche ai bambini.
Nei punti più scoscesi ci sono delle corde legate agli alberi che fungono da passamano. E’ molto bello camminare letteralmente avvolti dal verde e tanti sono gli alberi particolari che si incontrano lungo il percorso.
Finito il sentiero ci si trova davanti al salto della cascata che finisce in un piccolo laghetto dove si può fare il bagno in un’acqua fresca e pulitissima. Carlo Alberto, accaldato dalla salita si è spogliato e ci si è buttato subito!
Diego ha potuto mettere i piedi in acqua in uno dei ruscelli che partono dal lago della cascata e si è divertito a buttare i sassi in un punto di corrente.
Anche Carlo Alberto si è inventato delle barchette con le foglie che navigavano veloci lungo il ruscello..
Poi, rinfrescati e rivestiti siamo tornati verso l’auto. Peccato non essere riusciti a vedere anche le altre cascate. Insomma dovremo tornarci perché tante sono le cose che non siamo riusciti a fare in una sola settimana!