Il mio obiettivo primario era uscire dall’ospedale, ma in realtà a casa le cose non vanno per niente bene. Vorrei già essere tornata attiva come prima della Dengue e invece mi devo scontrare con la realtà: ci vorrà tempo. Sono a casa da poco più di due giorni, ma non sono ancora in grado di stare alzata quanto voglio. Mi alzo per mettermi a tavola durante i pasti, ma dopo poco mi devo stendere nuovamente. Le mie gambe non ne vogliono sapere di reggermi per più di 5-6 minuti, mi sento sempre con la pressione bassa e sull’orlo dello svenimento. Me l’avevano detto e ho potuto informarmene anch’io su Internet, ma mi sembra strano sentirmi così debole. Carlo Alberto invece sta reagendo molto meglio di me. E’ vero che passa anche lui la giornata steso fra letto e divano a giocare con l’Ipad e a guardare cartoni, ma fra uno spostamento e l’altro fa anche qualche corsetta, cosa per me impossibile. E’ magro il mio ometto. Sembra ancora più alto con le gambe sottili sottili e nel suo visino smagrito gli occhi sono ancora più grandi e più verdi. So che si riprenderà alla svelta perché i bambini fanno presto a riprendere peso e salute, ma mi fa un po’ effetto lo stesso. Unico punto comune con cui tutti e due stiamo sfidando la Dengue è l’appetito. I medici ci avevano detto che la malattia ci avrebbe lasciato senza appetito per giorni ed invece, entrambi, abbiamo un appetito straordinario! Io a dire il vero mangio in continuazione più che altro per fronteggiare i cali di zucchero! Per fortuna che c’è la mia mamma qui che ci aiuta e ci prepara dei bei pranzetti. Appena tornati dall’ospedale Carlo Alberto le ha commissionato la “schiacciata con il rosmarino” che lei fa benissimo. Quando ne ho sentito il profumo sprigionarsi dal forno mi è sembrato di essere a Rocca, il mio paese natio in Romagna… E’ strano come a volte basti un profumo a riportarti a casa anche se sei a migliaia di chilometri di distanza…
Le ore comunque passano veloci. Dal momento che non posso fare nulla, ne sto approfittando per fare quelle cose che non ho mai il tempo di fare, come mettere in ordine la moltitudine di foto che ho sul pc. Tanti anche gli articoli già abbozzati e rimasti lì mentre stavo male. Diego arriva spesso nella mia stanza per accertarsi che ci sono ancora e non sono sparita di nuovo. Sale sul letto e mi abbraccia stretta stretta ridendo di gusto. Mi riscalda il cuore! Mentre ero in ospedale è stato tranquillo con la mamma durante il giorno, ma appena arrivava Francesco, gli si attaccava alle gambe e non lo lasciava più. Per la prima volta Francesco si è occupato di lui da solo e si è rivelato un papà eccezionale. E’ cresciuto tanto il loro rapporto mentre non c’ero e ne sono felice. Vedo lo sguardo di Francesco quando alla sera rientra dal lavoro e Diego gli corre incontro con le braccia aperte per essere preso in braccio. Nel suo sguardo c’è un appagamento pieno che forse non aveva mai provato. Come di solito tutti i maschi, i bimbi sono sempre stati molto più attaccati a me e, credo, il papà un po’ ne ha sempre sofferto. Sono felice di vederlo così coinvolto da Diego, sono felice di vedere complicità fra di loro. A dire il vero da quando sono a casa sono felice in generale, salute a parte. Anche se i ritmi sono ancora strani e anomali, la nostra famiglia è di nuovo sotto lo stesso tetto e questa è la cosa importante. In fondo stiamo affrontando con coraggio tutti questi brutti accadimenti proprio per stare insieme e ne vale comunque sempre la pena. Rimarrà forse deluso chi ci ama molto e pensava che la dengue sarebbe stata la goccia che faceva traboccare il vaso e che me ne sarei tornata in Italia con i bambini. Anche quando abbiamo saputo che sia io che Carlo Alberto avevamo la Dengue, io non ho avuto nessun dubbio: la mia famiglia continuerà a rimanere unita qui in Thailandia perché per me la cosa più importante è stare insieme a mio marito e ai miei figli! E sono sicura che questo paese ci sta mettendo alla prova, ma prima o poi ci regalerà una vita bella e piena!
Stamattina abbiamo scoperto un nido in un cespuglio appoggiato alla nostra portafinestra. La coppia di uccellini sta finendo di costruirlo, presto forse avremo dei piccoli cinguettanti…non è già un bell’augurio??
4 thoughts on “La lenta ripresa”
FEDE …. CIAO …PENSAVO CHE DOPO LE DISAVVENTURE INIZIALI FOSSE TUTTO FINITO .. E INVECE ECCONE UNA NUOVA ………………. CHE METTE ALLA PROVA LA TUA IMMANCABILE TENACIA E PAZIENZA … SPERO TANTO CON IL CUORE CHE SIA TU CHE C.A VI RIPRENDIATE MOLTO PRESTO , COSì DA POTER DIMENTICARE QUESTO BRUTTO PERIODO ..PROPRIO L’ALTRO GIORNO GUARDAVO LE FOTO CHE ABBIAMO FATTO IN BARCA L’ESTATE SCORSA .. CI SIAMO PROPRIO DIVERTITI …… DODO’ NON FA ALTRO CHE CHIEDERMI DI C.A. ….. TI MANDO UN GROSSO ABBRACCIO, UN BACIO AI PICCOLINI E SALUTA FRANCESCO …. VALENTINA DODO’ E NUNZIO
Ciao Vale! Stamattina abbiamo fatto un controllo per essere sicuri che fosse tutto a posto. CA sta bene, deve solo riprendere peso. Per me ci vuole un po’ di pazienza perché i valori del fegato non vanno ancora bene ed ho la pressione sempre bassina. Ne verrò fuori, ma ci vuole ancora riposo. Anche Carlo Alberto ricorda spesso la gita in barca con Dodò!
un abbraccio
Bravissima e forza! Anche per me è importante stare tutti insieme. Conoscendo il marito se io e patata avessimo avuto problemi di salute (seri) mi avrebbe rispedito in Italia. Già soffre che la piccolina patisce tutti i disagi legati a qs clima. Vento, sabbia, caldo forte. Ormai la rinite fa parte di noi, cosi come il naso colante perenne e tosse notturna. Ma io non mi arrendo.
Ci rivediamo presto
Ciao! Anche mio marito, a caldo, dopo questa ennesima disavventura, voleva rispedirci in Italia!
Io mi lamento per il caldo che c’è qui, ma posso immaginare quanto sia peggio lì nel deserto! Però dev’essere un’esperienza veramente particolare…A presto!