Il mese di giugno per il piccolo di casa è stato un mese di piccoli esami e prove.
E lui li ha affrontati in modo completamente diverso da un anno prima. Quando tutto era diventato troppo difficile. Praticamente non affrontabile.
Pensando al passato, pochi giorni prima del rientro dalla Thailandia, due anni fa, mi aveva regalato un’esibizione sul palco completamente inaspettata. Con il suo amico del cuore. Entrambi con il microfono in mano che cantavano una canzone in inglese guardandosi negli occhi. Mi ero commossa parecchio perché non me lo aspettavo. Che ad appena 3 anni avesse una tale padronanza del palcoscenico.
Poi c’è stato il buio dopo il rientro in Italia. Ed anche una semplice recita è diventato motivo d’ansia e pianti. A malincuore l’abbiamo saltata. Perché c’era forse solo dell’egoismo a volerlo vedere sul palco insieme ai suoi compagni. Abbiamo capito che non era il suo di bene ed interesse. Lui non voleva.
Poi nella festa di fine scuola dell’anno scorso finalmente ha partecipato. Con gioia ed entusiasmo. Ed abbiamo capito che forse l’ansia era passata.
L’inizio di quest’ultimo anno scolastico è stato duro lo stesso. Con le lacrime che sono continuate per mesi quando lo lasciavamo al mattino. Non un capriccio, ma una disperazione che gli prendeva non appena doveva varcare la soglia della classe e staccarsi da noi. Poi la sua giornata proseguiva tranquilla ed al momento dell’uscita lo trovavo sereno. È andata avanti così fino a Natale. Poi con il viaggio in Kenya di Capodanno molto è cambiato. Passare del tempo tutti insieme in un ambiente che chissà, forse gli ricordava la sua vita thailandese, lo ha riportato ad una maggiore serenità.
Ed al ritorno a scuola non ha più pianto. C’è stato un crescendo di gioia e partecipazione da parte sua. Fino alla fine dell’anno quando è stato il tempo di esami, recite e piccole prove.
Prima c’è stato l’esame di Karate. Il primo, per la cintura bianco/gialla che io credevo essere una pura formalità. E invece è stato un esame serio, con addirittura la presenza del campione del mondo Junior a fare da giudice. Si trattava di fare prima un’esibizione da soli di una delle tecniche fondamentali, poi una con un compagno ed un piccolo combattimento. Lui era il più piccolo del gruppo e, a sorpresa, dopo aver detto che per i primi sarebbe stato sicuramente più difficile, ha chiamato proprio lui ad esibirsi per primo.
Io ho tremato, chiedendomi perché proprio lui. E lui invece è tornato a sorprendermi. Lucido, sorridente, senza tentennamenti. L’esecuzione non è stata forse perfetta, ma comunque più che sufficiente.
Perfette sono state invece la sua determinazione e concentrazione. Come se non avesse fatto altro nella vita che esibirsi. Ed il suo sorriso fiducioso mentre guardava il suo maestro negli occhi ed eseguiva i suoi comandi.
È stato bellissimo e speciale poterlo rivedere così a distanza di due anni dalla sua ultima esibizione sul palco in Thailandia ed io ho pensato che ce la potevamo finalmente fare a lasciarci alle spalle questo periodo difficile.
Poi c’è stata la lezione finale del laboratorio di musica aperta a noi genitori. Prima della quale la specialista che lo conduceva mi ha detto quanto lo aveva trovato cambiato e cresciuto mentalmente rispetto all’anno precedente. La lezione è partita con un po’ di incertezza e con il suo sguardo fisso alla porta d’ingresso e proseguita con mille sorrisi dopo aver visto entrare suo padre. Ed al momento di eseguire una posizione particolare di equilibrio con successivo voto, ancora una volta lui è stato chiamato per primo ad esibirsi. E l’ha fatto bene e con concentrazione.
Non so perché in entrambi i casi sia stato chiamato per primo, ma sono certa che i suoi maestri hanno visto in lui un avvenuto cambiamento e la certezza che non si sarebbe emozionato troppo. E lui non li ha delusi ed ha riempito me di orgoglio. Perché ha fatto così tanti passi quest’anno, dopo tutto il tornare indietro dell’anno precedente.
Per ultima c’è stata la recita di fine scuola ed il suo diploma di fine ciclo della scuola dell’infanzia.
È stato addirittura esuberante mentre ballava e cantava. Mentre io mi commuovevo nel vederlo ritirare il diploma con il tocco in testa.
Per chi si chiedesse se i suoi problemi sono finiti, la risposta è no. Ma abbiamo fatto passi da giganti e iniziamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel.
E spero che con le prossime vacanze finisca tutto.
E che lui vada sereno e felice incontro a settembre dove c’è la scuola primaria ad attenderlo.
Un ciclo è finito e, nonostante tutti i problemi, l’ha finito nel migliore dei modi. Un altro grosso cambiamento è in arrivo con la scuola e spero che questo non lo destabilizzi di nuovo.
Noi gli saremo accanto con tutto il nostro amore.