In bicicletta sul lungomare di Jomtien Beach

Ora che Carlo Alberto è tornato all’asilo ho finalmente un po’ di tempo per me. Certo ho sempre Diego però muoversi con un solo bimbo è sicuramente più facile che con due! In più finalmente posseggo una bicicletta! Qui a Pattaya per strada se ne vedono pochissime perché questo è un angolo d’Oriente dove c’è un certo benessere e tutti hanno abbondonato questo mezzo di trasporto “povero” a favore dello scooter. Qui sarò un po’ una mosca bianca, ma a me la bicicletta piace. Mi permette di “allungare” le mie esplorazioni attorno a casa, muovendomi però con lentezza senza perdermi quello che mi sta attorno. E anche Diego gradisce molto e se ne sta buono sul suo seggiolino anche per 2 ore. Nel nostro primo giro abbiamo approfondito la conoscenza della spiaggia a 200 metri da casa nostra: Jomtien Beach. Rispetto alla più centrale Pattaya Beach, questa spiaggia ha un’atmosfera più rilassata e meno caotica, è frequentata da persone più adulte, perlopiù pensionate. Le palme onnipresenti in centro qui si alternano a grandi alberi dalle foglie larghe di cui non conosco il nome che rendono il panorama particolare e molto verde. La spiaggia qui a Pattaya è lunghissima e continua per chilometri, ma è poco profonda. Una lunga striscia di sabbia color oro a ridosso della quale c’è subito la strada ed il traffico. Per fortuna c’è un largo marciapiede e qualche pezzo di una pseudo ciclabile per cui la biciclettata è comunque piacevole. Jomtien Beach non ha niente a che vedere con le classiche spiagge esotiche con palme, silenzio, relax. Ha quell’aspetto un po’ decadente e un po’ caotico insieme. Ed è anche un mondo colorato. Gli stabilimenti balneari, che forse chiamarli così è un po’ pretenzioso, sfoggiano ombrelloni a colori vivaci letteralmente appiccicati l’uno all’altro, che non si sa mai possa passare un raggio di sole! Come già ho raccontato, gli orientali hanno l’incubo della pelle abbronzata e fanno di tutto per proteggerla dal sole. Sotto gli ombrelloni ci sono unicamente le classiche sdraio colorate come da noi negli anni 70-80 prima dell’avvento dei lettini. Ogni stabilimento ha il suo chioschetto con bibite, frutta e noci di cocco. Nell’attesa dei clienti i gestori se ne stanno comodamente seduti o sdraiati a terra o sulle amache all’ombra dei grandi alberi perché si sa, per un orientale ogni momento è buono per schiacciare un pisolino. Molti hanno i loro bimbi con loro, evidentemente non frequentano gli asili. Vedo più di una bimba vestita da pseudo principessa che contrasta con l’ambiente circostante piuttosto dimesso. Verso l’ora di pranzo spuntano vassoi carichi di pesciolini e gamberetti fritti.

Incontriamo diversi pullman che scaricano scolaresche in gita. I bimbi si precipitano in acqua così come sono, senza nemmeno spogliarsi. Nell’ultima parte di Jomtien Beach gli stabilimenti lasciano il posto alle barche dei pescatori, ma queste meritano di avere un post dedicato perché mi sono dilungata parecchio a fotografarle tutte, ma proprio tutte. Eccoci di ritorno a casa con Diego per niente desideroso di scendere dalla bicicletta!